Scopri la relazione tra l’obesità visibile e invisibile e come ridurre l’accumulo di grassi saturi e acidità nel corpo

Desidero fare con te un piccolo test: Ti chiedo adesso di descrivermi una persona che conosci che sia obesa. Immagino tu mi stia descrivendo una persona con visibili quantità di grasso in diverse parti del corpo. Sicuramente avrai fatto una descrizione accurata, solo che ti sarai soffermato a guardare la cosiddetta “obesità visibile” che esprime la distribuzione nel suo corpo della massa grassa (massa adiposa).

In realtà l’immagine della persona obesa che hai descritto non è altro che il risultato di un lungo processo di accumulo di grasso che non possiamo vedere a occhio nudo proprio perché riguarda le cellule che diventano pian piano sempre più “grasse”, aumentando sia di volume che di massa.

“L’obesità visibile” della persona che hai descritto (alcuni autori la chiamano obesità anatomica) è in realtà preceduta e condizionata da una “obesità invisibile” che riguarda le cellule (obesità cellulare).

Immagineresti mai che una persona con un fisico asciutto e atletico possa essere metabolicamente obesa?

Ebbene io ne ero un esempio. Fino all’età di 24 anni ero un atleta professionista, mi allenavo 6 -7 ore al giorno e avevo un fisico scolpito e atletico. Ad un certo punto della mia carriera sportiva iniziai a sentirmi sempre più stanco e spossato, avevo difficoltà a concentrarmi e spesso avevo una sonnolenza persistente che combattevo con caffè ed eccitanti vari.

Ero disperato, perché tutto ciò rendeva la mia vita qualitativamente scarsa con conseguenze molto negative sul mio umore che oscillava dalla depressione all’irritabilità. Questo stato si ripercuoteva, inoltre, sulle mie performance sportive che erano sempre più scadenti e sulle mie relazioni affettive che risultavano sempre più compromesse.

All’inizio ho provato a sentire tanti medici che mi hanno fatto le diagnosi più disparate, consigliandomi ognuno un cocktail di farmaci diverso e le cose sono peggiorate. Un giorno, di mia iniziativa, decisi di fare un’ecografia all’addome e, con mio grande stupore, si è visto che avevo un accumulo molto importante di grasso al fegato (steatosi epatica). Approfondendo con ulteriori indagini di laboratorio, scoprii di essere metabolicamente obeso.

Ma com’era possibile tutto ciò? Com’era possibile essere magro e allo stesso tempo metabolicamente obeso?

Le cellule “ingrassano” quando al loro interno si verifica un accumulo di acidi grassi saturi e quando si hanno volumi ridotti di ossigeno cellulare (ipossia).

Il meccanismo che porta la cellula a ingrassare è molto complesso e richiede la comprensione di numerosi fattori e reazioni biochimiche che in parte analizzeremo più avanti in questo articolo. Cercherò, insieme a te, di analizzare alcuni meccanismi che hanno portato il mio organismo, (così come anche il tuo, in particolari condizioni) ad accumulare grasso nelle cellule con conseguente calo delle mie performance.

A quel tempo, anche se non facevo particolare abuso di formaggi e grassi, avevo un’alimentazione sbilanciata con molte proteine animali e carboidrati ad alto indice glicemico (pasta, pane, farine raffinate, zucchero) e pochi nutrienti di origine vegetale. Quando i carboidrati (in particolare quelli ad alto indice glicemico) sono in eccesso, avviene che l’organismo li converte in grassi che vengono accumulati all’interno delle cellule.

Avendo spesso l’intestino costipato, avevo spesso la pancia gonfia con una risalita del diaframma verso l’alto che comprometteva la mia respirazione che a volte diventava rapida e superficiale (“toracica”), con una conseguente riduzione di ossigeno. Oltre a ciò, una respirazione di questo tipo, rendeva anche più difficoltosa la rimozione di sufficienti quantità di anidride carbonica con conseguente leggera acidificazione del sangue, ad opera dell’acido carbonico.

Con i carichi di lavoro importanti a cui ero sottoposto e con l’alimentazione sbilanciata a cui ero sottoposto, il mio corpo produceva grandi quantità di acidi tra cui l’acido lattico che sempre più difficilmente veniva metabolizzato e smaltito.

La condizione di acidosi che derivava da tutto ciò faceva sì che l’emoglobina rilasciasse meno ossigeno ai tessuti, aumentandone l’affinità e ponendo le basi dell’ipossia ovvero una ridotta disponibilità di ossigeno cellulare.

Senza nemmeno accorgermi avevo generato i principali fattori responsabili dell’aumento di grasso nelle cellule: accumulo di acidi grassi saturi e ridotta disponibilità di ossigeno cellulare (ipossia).

Dopo quell’esperienza, decisi di iniziare a ricercare e approfondire i vari complessi meccanismi biochimico-molecolari responsabili dell’aumento di grasso all’interno delle cellule. Una volta compresi, iniziai a studiare le più moderne ricerche scientifiche in merito alla corretta combinazione dei vari cibi per prevenire all’origine le cause del problema.

Ho applicato queste conoscenze alla mia vita e sono guarito. Il mio fegato si è “svuotato” di tutto quel grasso in eccesso, tutti i valori delle analisi che ho condotto sono tornati nella norma e i miei sintomi sono completamente scomparsi. Ho iniziato a sentirmi sempre pieno di energia e in forma e a godere finalmente di un pieno benessere fisico e mentale.