Nella mia esperienza mi è capitato molte volte di incontrare genitori che sono felici di vedere i loro bimbi, in età prescolare, cicciottelli o paciocconi perché pensano che stiano bene in salute. In realtà questa è una credenza comune completamente errata. Se per molti grassottello è uguale a bello, ciò non vuol dire che bello sia anche sinonimo di salute. Ovvero, l’essere in sovrappeso o grassottelli (in gergo comune) non è sinonimo di benessere, ma di inizio di malessere.

Possibili cause dell’obesità infantile

Uno studio pubblicato su “Childhood Obesity” del 2015 mette in luce che uno dei motivi del dilagare dell’obesità infantile è il fatto che i genitori spesso negano che i figli abbiano un problema anche quando è palese. Lo studio è stato condotto su circa 3.000 bambini in età prescolare. Da tale studio sono emersi dati davvero curiosi nel senso che un genitore su tre sottostima la condizione del peso dei figli. Sottolinea l’autore della pubblicazione, David Kats, che in molti casi si tratta di pura negazione.

“Una volta che i genitori ammettono che il figlio ha un problema devono farci i conti, devono anche loro cambiare le proprie abitudini. E’ molto più facile negare che ci sia”.

Lo studio ha anche confrontato i dati con una ricerca identica fatta nel 1994, trovando che la percentuale di genitori che non sono grado di dire se i figli sono obesi è cresciuta del 30%. Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità (aggiornati al 2014) le stime dei bambini italiani in sovrappeso e obesi restano tra le più alte d’Europa.

L’indagine ha coinvolto oltre 48.000 bambini, 50.000 genitori e poco più di 2.600 classi scolastiche e ha monitorato stile di vita, abitudini alimentari, con particolare attenzione all’analisi dell’importante ruolo della famiglia e della scuola sull’educazione alimentare. Le alte percentuali di bambini alle prese con i chili di troppo, sin dall’infanzia, sembrano ancora essere una diretta conseguenza principalmente di un’alimentazione non equilibrata e di uno stile di vita scorretto.

Possibili complicanze dell’obesità infantile:

Uno studio scientifico pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica internazionale “The Lancet“ ha messo in evidenza le possibili complicazioni dell’obesità infantile.

Problemi fisici precoci:

  • Diabete tipo 2,
  • Pubertà precoce,
  • Apnea nel sonno,
  • Problemi epatici,
  • Ipertensione,
  • Squilibrio dei lipidi del sangue (trigliceridi e colesterolo),
  • Problemi arteriosi,
  • Calcoli biliari,
  • Piedi piatti.

Problemi psicologici precoci:

  • Immagine negativa di se stessi,
  • Bassa autostima,
  • Discriminazione sociale.

Maggior rischio di obesità adulta e problemi associati

  • Disfunzioni cardiovascolari precoci,
  • Problemi metabolici, etc.

*Da attenzionare in particolar modo quest’ultimo punto.

Infatti nel caso in cui ci sia anche una qualche predisposizione genetica e anche i genitori fossero obesi, l’obesità adolescenziale può essere un forte segnale di una probabile obesità in età adulta con tutte le complicanze che ne derivano.

8 consigli utili che puoi utilizzare da subito a livello preventivo

Per tutte le suddette ragioni, arrestare l’aumento della diffusione dell’eccesso di peso nei bambini dovrebbe essere una priorità della famiglia e, invece di combattere la malattia, sarebbe più efficace prevenirla.

Ti fornirò qui di seguito alcuni consigli che potranno esserti utili.

1. Fai misurare e pesare regolarmente il tuo bambino da un Professionista.

Un Professionista attento infatti confronta peso e statura misurati con le tabelle di riferimento per sesso ed età e può fornire una valutazione precisa sull’adeguatezza del rapporto peso-statura del bambino.

2. Non fidarti dell’aspetto del tuo bambino

E’ abbastanza comune, soprattutto tra i 4 e gli 8 anni, che tu possa sottostimare il sovrappeso del tuo bambino. E’ importante che tu riconosca precocemente il suo sovrappeso proprio perché le azioni da compiere al livello preventivo sono di gran lunga più efficaci rispetto a quelle dell’obesità conclamata!

3. Limita la visione della televisione per il tuo bambino

La televisione, attraverso numerosi meccanismi, può causare effetti nocivi per la salute dei bambini (spettatori tra i più vulnerabili) e contribuisce allo sviluppo dell’obesità infantile.

La letteratura scientifica sul tema dimostra come i messaggi pubblicitari possano spingere il tuo bambino a volere cibi ipercalorici (ad alto contenuto di grassi, zuccheri o sale), ma scarsamente nutritivi. Studi in merito ci dicono che il bambino sviluppa molto presto (intorno ai 2- 3 anni) le sue preferenze alimentari attraverso un processo di apprendimento. Una volta apprese, esse rimarranno stabili durante l’infanzia e l’adolescenza. La formazione di queste preferenze alimentari è guidata dalle influenze che possono derivare dall’ambiente (famiglia, televisione, etc.) che li circonda e che determineranno i loro comportamenti alimentari.

L’Accademia Americana di Pediatria raccomanda infatti di limitare a due ore al giorno la visione della televisione per i bambini oltre i due anni ed evitarla totalmente per i bambini più piccoli.

4. Motiva il tuo bambino a fare attività sportiva

Secondo quanto riportato sulla rivista scientifica “Minerva Pediatrica”, l’attività fisica gioca un ruolo importante nella prevenzione dell’obesità per tre motivi:

  • – aumenta il consumo energetico;
  • – favorisce il consumo di acidi grassi;
  • – migliora la sensibilità all’insulina e l’omeostasi pressoria.

Può essere utile quindi che il tuo bambino pratichi un’attività sportiva che lo appassioni con più sedute la settimana. Lo sport non è salutare solo per il suo fisico: gli insegna determinati valori e norme comportamentali che potranno essere di grande utilità nella sua vita lavorativa e sociale. Nei giorni in cui il bambino non è impegnato con lo sport, può dedicarsi ad altre attività motorie come gioco libero, bicicletta, escursioni, ecc.

Lo scopo è quello di coinvolgerlo sempre in qualcosa di sano e Il segreto è mettere i figli a letto presto: i piccoli che dormono di più infatti sono maggiormente protetti da sovrappeso, obesità e diabete.

5. Fai in modo che il tuo bambino dorma a sufficienza

Quante volte il tuo bambino ti ha chiesto di poter rimanere alzato ancora per continuare a guardare la televisione? L’andare a letto rispettando gli orari e le ore di sonno è di solito uno degli argomenti più dibattuti, da affrontare con il tuo partner e con il bambino che non vuole dormire o che scambia il giorno con la notte. E’ importante che tu sappia che il sonno gioca un ruolo primario per il corretto funzionamento cerebrale, dei cicli ormonali e metabolici.

Numerose ricerche scientifiche concordano nell’affermare che una perdita parziale cronica di sonno, può provocare alterazioni ormonali e metaboliche, nonchè del senso di fame, favorendo l’aumento di peso e quindi il rischio di obesità e l’insorgere di altri problemi. Un articolo del 2014 pubblicato sul portale della Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (SIPPS) afferma che, per ogni ora di sonno in più, il rischio di sovrappeso e obesità risulta ridotto in media del 9%.

In seguito a numerosi studi scientifici, in tuo aiuto sono state stabilite delle linee guide sul tema di quanto è consigliato dormire per i bambini. A fornirle è un’équipe di esperti dell‘American Academy of Sleep Medicine, che si avvale delle raccomandazioni dell’American Academy of Pediatrics.

  • Bambini dai 4 ai 12 mesi: dovrebbero dormire tra le 12 e le 16 ore, includendo anche i riposini durante il giorno. I bimbi più piccoli non sono inclusi, perché seguono schemi di sonno che non prevedono la differenza tra giorno e notte.
  • Bambini da uno a due anni: dovrebbero dormire tra le 11 e le 14 ore al giorno. In questo caso vengono conteggiati anche i riposini durante la giornata.
  • Bambini dai 3 ai 5 anni: dovrebbero dormire tra le 10 e le 13 ore al giorno.
  • Bambini dai 6 ai 12 anni: dovrebbero dormire dalle 9 alle 12 ore al giorno.
  • I ragazzi dai 13 ai 18 anni: dovrebbero dormire dalle 8 alle 10 ore al giorno.

Guidare il tuo bambino ad andare a dormire presto e a rispettare i cicli di sonno-veglia / luce-buio può rivelarsi una buona abitudine per preservarne la salute e il benessere fisico e psicologico in età futura.

6. Riduci il cibo spazzatura

E’ stato condotto uno studio molto interessante pubblicato sulla rivista “Health Affairs” sul consumo di diverse categorie di cibi e sull’aumento e sulla diminuzione di peso. Lo studio è stato condotto su un campione di quasi 4700 bambini seguiti da quando avevano 7 anni fino all’età di 13.

La conclusione di tale studio è stata che il consumo costante di alcuni alimenti come patatine fritte, cioccolato industriale, crocchette di pollo, pesci fritti e impanati (“fish coated”), carni lavorate, bibite industriali, etc. è la causa primaria dell’obesità nei bambini. Sempre in tale studio viene invece correlata la perdita di peso al consumo di cereali integrali e ad alto contenuto di fibre.

E’ quindi opportuno che inizi a ridurre i suddetti alimenti potenzialmente nocivi e aumenti il consumo di cereali integrali, di frutta fresca di stagione e di verdura, abituando gradualmente il bambino a modificare le sue abitudini alimentari.

7. Attenziona la sua idratazione

Il bambino è composto da oltre il 70% di acqua. Abituarlo fin da piccolo a mantenere sempre una corretta e adeguata idratazione è fondamentale per la sua crescita sana. In particolare abitualo a bere un’acqua “viva”, (non acqua “morta” chiusa in una bottiglia) quindi più simile possibile a quella di sorgenti incontaminate, al posto di bibite industriali dolcificate e/o gassate.

8. Sii di esempio per tuo figlio

E’ molto importante che tu costituisca un esempio per i tuoi figli sia per la nutrizione che per l’attività motoria. Se sei un genitore attivo che conduce una sana alimentazione, hai una maggiore probabilità che i tuoi figli possano imitare i tuoi corretti comportamenti. E’ molto frequente che i bambini emulino i genitori sia in positivo che in negativo e la tua guida può essere di importanza vitale nella crescita del tuo bambino.

 

Riferimenti Bibliografici

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  • SIPPS – Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale