Sensibilità al glutine e celiachia fino a poco tempo fa venivano considerate la stessa patologia ma, grazie agli studi fatti in questi ultimi anni da ricercatori italiani unitamente a dei ricercatori americani, si è dimostrato che in realtà si tratta di due patologie diverse.

Prima di entrare nel dettaglio, ritengo utile darti prima qualche piccola informazione sul glutine e i suoi utilizzi.

Cos’è il glutine?

Il Glutine è una sostanza proteica dalla struttura complessa, originata dalla condensazione, in presenza di acqua, di Gliadine e Glutenine, due proteine presenti in alcuni cereali quali il Frumento, l’Orzo, le Segale, il Farro ed il Kamut.

Alcuni utilizzi del glutine

  • è utilizzato nell’Industria Farmaceutica come addensante per la produzione di tavolette e pastiglie.
  • come collante per migliorare la consistenza e l’aspetto di carte e tessuti. Il Glutine conferisce infatti viscosità, elasticità e coesione agli impasti.

Nell’industria alimentare la quantità e la qualità del glutine presente in una farina sono considerate un importante indice per valutarne la qualità e l’attitudine alla panificazione.

Che cosa è la sensibilità al glutine?

Chi sostiene di soffrire di intolleranza al glutine senza essere celiaco non è un malato immaginario. Si stima infatti che circa una persona su cento soffre di mal di pancia, gonfiore, stanchezza e diarrea dopo aver mangiato cereali, pane e pasta contenenti glutine, pur risultando negativa agli esami routinari per la celiachia. Un contributo interessante a questi sostenitori è stato dato da uno studio pubblicato sull’autorevole rivista “Gut” dai ricercatori dell’Università di Bologna e della Columbia University di New York.

Dallo studio è emerso come, nei pazienti sensibili al glutine, si ha un’attivazione del sistema immunitario generalizzata, che può quindi interessare tutto l’organismo, a differenza della celiachia, che produce una reazione auto immunitaria limitata all’intestino.

In occasione dell’Expert Meeting tenutosi a Monaco nel Dicembre 2012, la sensibilità al glutine è stata definita “una condizione di reazione all’introduzione di glutine con la dieta, in cui sia la Celiachia che l’Allergia al glutine siano state escluse ed in cui sembra predominante il coinvolgimento della immunità innata”.

A volte capita che alcuni pazienti mi chiedano:

“Dottore, il glutine è dannoso pure per me che non ho celiachia, sensibilità al glutine o allergia?”

Le farine usate per il pane, la pasta, la pizza e i prodotti da forno sono ottenute da varietà di grani moderni che spesso contengono un eccesso di alcune proteine (gliadina e glutenina) che nell’ impasto con acqua formano il glutine.

Il glutine può aggredire i villi intestinali, che sono le porte attraverso le quali entrano nel sangue i nutrienti derivati dalla digestione degli alimenti. I villi intestinali, per difendersi dall’aggressione dell’eccesso di glutine (e altre molecole dannose), possono alterare la loro struttura e la loro funzionalità. La conseguenza è che entrano nel sangue, attraverso l’intestino, molecole complesse non digerite. Questo può contribuire alla genesi di allergie, intolleranze alimentari al lattosio/glutine, ponendo le basi per patologie autoimmunitarie.

Purtroppo, questo scenario silenzioso viene molto spesso sottovalutato, diventando oggetto di marketing commerciale per vendere alimenti o farmaci che dovrebbero migliorare i segni e sintomi non graditi, derivanti dall’alterazione dei villi intestinali (pancia gonfia, stitichezza o diarrea, sindrome del colon irritabile, emorroidi, etc.).

Alcune ricerche scientifiche effettuate provano che, anche chi non ha la celiachia o tipi di intolleranza, può avere reazioni negative al glutine. In particolare, in uno studio pubblicato su “The American Journal Gastroenterology” del 2011, sono state scelte 34 persone con sindrome dell’intestino irritabile e divise in due gruppi di persone, che dovevano seguire due tipi di dieta: la prima ricca di glutine, l’altra senza. Nel gruppo di persone che hanno seguito la dieta ricca di glutine si è notato un aumento del dolore intestinale, diarrea, gonfiore e un maggiore senso di affaticamento, rispetto al gruppo di persone che seguiva un’alimentazione priva di glutine.

Altri studi pubblicati, tra cui uno sulla prestigiosa rivista scientifica “The Lancet”, hanno evidenziato come l’eccessivo quantitativo di glutine nella dieta, anche in soggetti non aventi la celiachia, può indurre l’aumento di infiammazione e danni alle pareti intestinali.

In conclusione il mio suggerimento, come medico, è quello di ridurre il consumo di farine industriali raffinate di tipo 0 e di tipo 00 che contengono un’alta percentuale di glutine e privilegiare i grani antichi e cereali integrali i quali mantengono un rapporto più equilibrato tra presenza di amido e presenza di glutine, contenendo una percentuale minore di questa proteina di cui ultimamente tanto si discute.

Quali sintomi posso avere se sono sensibile al glutine?

Se dovessi avere una sensibilità al glutine è possibile che manifesti alcuni dei seguenti sintomi:

  • Dolore addominale
  • Diarrea/stipsi
  • Gonfiore addominale
  • Bruciore epigastrico e/o nausee e vomito
  • Rush cutaneo
  • Mal di testa
  • Stanchezza cronica
  • Alterazioni dell’umore
  • Anemia
  • Formicolio
  • Perdita di sensibilità alla parte distale degli arti
  • Dolori articolari
  • Glossite (infiammazione della lingua)

Pur essendo tipica dell’adulto, la sensibilità al glutine può manifestarsi anche in età pediatrica, con una netta prevalenza di manifestazioni gastrointestinali, quali dolore addominale e irregolarità cronica dell’intestino.

Come faccio a capire se soffro di sensibilità al glutine?

E’ grazie alla “First Consensus Conference on Gluten Sensitivity”, organizzata a Londra nel 2011, che per la prima volta è stato “codificato” un algoritmo diagnostico in grado di fare chiarezza tra le diverse forme di reattività al glutine: allergia al grano, celiachia e sensibilità al glutine.

Occorre prima stabilire se siano presenti o meno i sintomi associabili alla sensibilità al glutine e ricorda che questi sintomi sono facilmente sovrapponibili a quelli della celiachia. Una buona anamnesi è di notevole importanza.

La prima cosa da fare è eseguire dei test necessari per escludere l’allergia al grano e la celiachia. Qualora l’esito fosse negativo, puoi procedere con una indagine endoscopica intestinale con relativa biopsia. Tuttavia, qualora la biopsia non mostri la presenza di alcuna patologia, inclusa la celiachia, questo dato aggiunge peso ad una possibile condizione di sensibilità al glutine.

Se vuoi avere ulteriore conferma, può essere utile che pratichi, dopo almeno 4-8 settimane di dieta senza glutine, un test di riesposizione al glutine, sotto sorveglianza medica. Di norma la sospensione temporanea di cibi contenenti glutine determina la regressione di segni e sintomi in tempi piuttosto brevi (pochi giorni).

Devo smettere di mangiare glutine?

In molti mi chiedono se devono smettere a vita di mangiare glutine perché sospettano di essere intolleranti, allergici o celiaci. In tutti e tre i casi è opportuno che tu escluda il glutine dalla dieta.

Ti scrivo qui di seguito alcuni consigli che possono darti un orientamento in base alla tua situazione attuale.

  • Se sei allergico al glutine, la sospensione del glutine dalla dieta può essere temporanea e può essere necessaria la somministrazione di farmaci cortisonici.
  • Se sei celiaco, la sospensione del glutine dalla dieta è a tempo indeterminato.
  • Se sei sensibile al glutine, la sospensione dei cibi contenenti glutine potrebbe essere solo temporanea (raramente per un periodo di tempo inferiore ad 1-2 anni.)
  • Se non hai nessun problema con il glutine, ti consiglio di limitare le farine raffinate e i cibi industriali ad alto contenuto di glutine a favore dei grani antichi e cereali integrali.

Alcune domande frequenti che mi vengono poste:

  • “Dottore dopo pranzo ho una forte sonnolenza e mi ritrovo privo di forze potrei essere allergico al pane, alla pasta o alla pizza?”
  • “Dottore a me piacciono molto pane, pasta, pizza e prodotti da forno ma ogni volta che li mangio ho mal di pancia e soffro di diarrea o stitichezza; questi prodotti possono essere la causa di questi malesseri? Cosa posso fare?”
  • “Dottore non sono anziana ma da qualche tempo soffro di formicolio ai piedi e alla mani ed in generale di dolori articolari.
  • Mi dicono che sono solo problemi di circolazione ma ho letto che questi sintomi possono essere riconducibili al consumo di glutine? A cosa devo credere e cosa devo fare?”

Se anche tu hai da pormi queste o altre domande personali, sarò ben lieto di risponderti privatamente per valutare in modo attento il tuo caso specifico

 

Fonti Bibliografiche:

  • Antonio Carroccio at all : “Non-Celiac Wheat Sensitivity Diagnosed by Double-Blind Placebo-Controlled Challenge: Exploring a New Clinical Entity “The American Journal of Gastroenterology 107, 1898-1906 (December 2012)
  • Biesiekierski JR, Newnham ED, Irving PM, Barrett JS, Haines M, Doecke JD, Shepherd SJ, Muir JG, Gibson PR. : “Gluten causes gastrointestinal symptoms in subjects without celiac disease: a double-blind randomized placebo-controlled trial” The American Journal of Gastroenterology. 2011 Mar;106(3):508-14
  • Doherty M, Barry RE : “Gluten-induced mucosal changes in subjects without overt small-bowel disease” The Lancet. 1981 Mar 7;1(8219):517-20.