La memoria è la capacità della mente di assimilare, immagazzinare e ricordare le informazioni che si apprendono nel corso della vita. Con l’avanzare dell’età i processi cognitivi legati al funzionamento della memoria subiscono un naturale declino fisiologico. Quindi, per le persone anziane, ricordare un luogo, un nome o una data diventa sempre più difficoltoso.

Da moltissimi anni ricercatori e scienziati indagano i meccanismi cerebrali legati al funzionamento della memoria umana al fine di comprendere e prevenire le principali cause del decadimento cognitivo.

Un libro dal nome “Memory in a Social Context” pubblicato nel 2017 da Nouchi e Kawashima ha definito il concetto di “invecchiamento intelligente”, ovvero invecchiare utilizzando delle particolare tecniche per allenare la propria mente.

Questo nuovo approccio consiste nell’utilizzo di un programma di intervento che combina nutrizione, giochi di allenamento cognitivo ed esercizio fisico.

Si è scoperto che attraverso l’impiego di queste tecniche è possibile migliorare le funzioni della memoria episodica (che fa parte della memoria a lungo termine) e di quella a breve termine nei pazienti anziani sani.

Questo è un risultato davvero molto importante, poiché i processi cognitivi svolgono un ruolo decisivo durante ogni azione quotidiana e mantenendoli attivi è possibile migliorare la qualità della vita dei nostri cari anziani.

Nello specifico, i test a cui sono stati sottoposti i partecipanti allo studio, prevedevano diversi tipi di esercizi per misurare le capacità di ascolto, la velocità di elaborazione dei dati, l’abilità di risolvere problemi in situazioni nuove (intelligenza fluida)etc.

Inoltre, per “allenare il cervello” sono stati utilizzati anche dei particolari videogiochi come brain age, puzzle game e tetris.

Per quanto riguarda l’esercizio fisico, è emerso che l’allenamento ha sicuramente degli effetti benefici per la memoria episodica, soprattutto combinando esercizi aerobici, di forza muscolare e di stretching.

Dal punto di vista nutrizionale, invece, è stato dimostrato che l’assunzione di flavonoidi (molecole ricche di proprietà antiossidanti, contenute principalmente nella frutta e nella verdura), durante il corso della vita, può contribuire a rallentare il decadimento cognitivo legato all’avanzare dell’età e all’insorgenza di malattie.

Come ha dimostrato la sopraccitata ricerca, l’invecchiamento intelligente, così come è stato strutturato, può contribuire a migliorare le funzioni cognitive associate alla memoria. Tuttavia, sono necessari ulteriori approfondimenti per comprendere se questo nuovo approccio può avere effetti benefici anche nei pazienti anziani affetti da demenza o da altri deficit cognitivi.

Se desideri ulteriori chiarimenti sull’argomento non esitare a contattarmi e se le informazioni che hai appreso in questo mio articolo ti sono state utili puoi liberamente condividerlo con i tuoi amici.

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Fonte

https://www.researchgate.net/publication/321846507_Benefits_of_Smart_Ageing_Interventions_Using_Cognitive_Training_Brain_Training_Games_Exercise_and_Nutrition_Intake_for_Aged_Memory_Functions_in_Healthy_Elderly_People