Chiediamolo al tuo organismo e vediamo cosa direbbe se potesse parlare

Ti è mai capitato di sentire amici e parenti che ti hanno detto che subito dopo il pasto hanno bisogno per digerire di una bibita gassata come chinotto, aranciata, etc. ?

A me spesso è capitato che molte pazienti mi hanno detto :

“Dottore io se non bevo una bibita dopo che finisco di mangiare non digerisco bene”.

Questo spesso è dovuto alla convinzione che se immettiamo una bevanda acida e gassata questa migliorerà la digestione perché, così come scioglie vari composti inorganici (su internet ci sono tantissimi filmati di come molte di queste bibite industriali gassate siano capace di sciogliere anche la ruggine), possa facilitare lo scioglimento dei cibi nello stomaco e aiutarne l’assimilazione.

Per capire se ciò è vero facciamo un breve viaggio all’interno del nostro organismo per scoprire in estrema sintesi quali passaggi avvengono quando ingeriamo una bibita industriale gassata.

Queste bibite solitamente contengono una quantità di zucchero pari circa a 10 cucchiaini.

  • Nei primi 10 minuti: circa 10 cucchiaini di zucchero entrano nel tuo organismo (praticamente il 100% della dose quotidiana consigliata). Non hai senso di vomito immediato perché alcuni acidi contenuti (come ad esempio l’acido fosforico) ne modificano il sapore e in parte l’assorbimento e ti consentono di mandarli giù.

Nel frattempo la parete dello stomaco produce molecole di bicarbonato di sodio per alcalinizzare il cibo. Per ogni molecola di bicarbonato di sodio prodotta viene creata, per una reazione chimica, anche una molecola di acido cloridrico (un acido molto forte).

Il bicarbonato di sodio sale verso la superficie della mucosa dello stomaco per mescolarsi al cibo e alcalinizzarlo, mentre l’acido cloridrico si sposta nelle più profonde micro cavità della mucosa gastrica e quindi lontano dal cibo.

Queste bevande industriali acide e gassate non fanno quindi altro che acidificare maggiormente il cibo ingerito e quindi stimolare la produzione di bicarbonato di sodio che dovrà tamponare l’acidità del miscuglio cibo + bibita (chiamato in termine medico Chimo).

Come detto in precedenza, la stimolazione della produzione di bicarbonato aumenterà anche la quota di acido cloridrico prodotta. Quest’ultimo rimarrà presente nello stomaco una volta che il miscuglio cibo + bibita (Chimo) sarà passato nell’intestino insieme al bicarbonato.

Quando questo acido cloridrico viene a trovarsi in eccesso nello stomaco può dare diversi disturbi come reflusso acido, bruciori di stomaco, gonfiore addominale, dolore al petto, tosse stizzosa e tanto altro fino anche, a lungo andare, a ulcere. Dovrà quindi essere smaltito tramite il sangue e tamponato da riserve alcaline.

Le conseguenze di queste scorie acide all’interno del nostro organismo possono essere quindi molto serie e danneggiare le cellule e l’intero organismo il quale mette in atto tutta una serie di sistemi, definiti sistemi tampone fisiologici, che tenderanno a ripristinare questo delicato equilibrio acido-alcalino.

Quando questo accumulo di acidi risulta eccedere i normali sistemi di smaltimento attraverso gli organi emuntori, quali cute (con il sudore) fegato (con il metabolismo), polmoni (con emissione di anidride carbonica), reni (con le urine) e intestino (con le feci), il corpo, per cercare di ripristinare l’equilibrio, sfrutterà le riserve di minerali alcalini (potassio, calcio e magnesio) contenute principalmente nelle ossa, nei capelli, nelle unghie, nella cute, nei denti e in alcuni altri tessuti.

Ovviamente piano piano le riserve di tali minerali andranno sempre più diminuendo, in questo modo inizieranno a manifestarsi segni e sintomi di tale carenza; ad esempio potremo avere fragilità delle unghie, pelle secca e screpolata, invecchiamento cutaneo, gengive sensibili, infiammazioni di vario genere, fino anche a problemi ben più gravi, quali ad esempio l’osteoporosi che non è altro che il risultato del continuo rilascio di bicarbonati alcalini a carico del tessuto osseo che risponde in questo modo all’emergenza acidosi, tentando di ripristinare il delicato equilibrio acido- alcalino del nostro corpo.

  • Dopo circa 20 minuti, lo zucchero contenuto nella bibita raggiunge il picco nel sangue, causando un aumento rapido di insulina. Questa fa repentinamente abbassare la glicemia, portando lo zucchero all’interno delle cellule e causando, a seconda della situazione, anche una ipoglicemia che fa aumentare paradossalmente la voglia di introdurre ancora più cibi o bevande dolci. Il fegato risponde a questa condizione, trasformando in grasso, lo zucchero in eccesso. Ecco anche uno dei motivi per cui alcune persone continuano a prendere peso, nonostante svolgano una dieta povera di grassi.

Alte dosi di zuccheri incrementano anche la pressione arteriosa, sono tossiche per il sistema cardiovascolare e aumentano l’escrezione urinaria di calcio che sarebbe stato invece destinato ad altre strutture come ad esempio le tue ossa.

Oltre allo zucchero molte bibite industriali acide gassate contengono caffeina.

  • In questo caso completi l’assorbimento di caffeina circa 40 minuti dopo l’assunzione della bibita. Le tue pupille sono dilatate, può salire la pressione sanguigna e il fegato, come risposta, inizia a scaricare più zuccheri nel tuo sistema circolatorio con tutte le relative conseguenze.
  • I recettori per l’adenosina nel tuo cervello sono ora in funzione per combattere la sonnolenza. A seguire il tuo corpo aumenterà la produzione di dopamina stimolando i centri del piacere situati nel cervello. Il meccanismo è per alcuni versi molto simile a come funziona l’eroina che è una nota droga.
  • Dopo circa 60 minuti, l’acido fosforico lega insieme calcio, magnesio e zinco nel tuo intestino, che a seguire espellerai tramite le urine. Questi minerali però sono di fondamentale importanza soprattutto per le tue ossa e pertanto un uso prolungato di queste bibite industriali acide e gassate può favorire l’insorgere di problematiche alle tue strutture ossee fino anche ad una osteoporosi.

Non appena diminuirà l’effetto eccitatorio, inizierai ad avere un crollo della glicemia. E’ possibile che diventerai irritabile o apatico. A questo punto, prima che il tuo corpo possa essere sufficientemente idratato, avrai anche urinato l’acqua contenuta nella bibita. Uno degli effetti paradossali, infatti, di molte bibite industrializzate acide e gassate è proprio il fatto che, invece di idratare l’organismo, lo disidratano.

Tra i più frequenti sintomi della disidratazione troviamo :

  • Bocca secca e appiccicosa
  • Sonnolenza o stanchezza (i bambini, probabilmente, saranno meno attivi del solito)
  • Sete
  • Pelle secca
  • Mal di testa
  • Costipazione
  • Vertigini o giramento di testa.

Alla luce di quanto esposto credo proprio che, se il nostro apparato digerente potesse usare la parola, ti direbbe :

“ma perché continui ad avvelenarmi con queste bevande chimiche acide industriali?

Per avvisarti che non ne voglio più ti ho pure mandato tutta una serie di fastidiosi sintomi che ti hanno fatto star male come, bruciore di stomaco, reflusso acido, stanchezza, gonfiore, mal di testa, dolori di vario genere e tu cosa hai fatto?

Invece di rispondere alle mie esigenze e di ridurmi tutte le sostanze dannose che introduci, hai reagito alle mie richieste di aiuto (sintomi) abusando di farmaci sintomatici. Questi mi hanno generato altro lavoro e altre scorie da tamponare ed eliminare e, a lungo andare, possono compromettere la funzionalità dell’intero organismo.

Non sarebbe più opportuno che mi iniziassi a dare, invece di queste bibite industriali acide e gassate della buona acqua con le caratteristiche più simili possibili a quella di sorgente?” Almeno in questo modo mi metteresti nelle condizioni di svolgere al meglio i miei compiti e di far lavorare meglio i miei colleghi (organi e apparati), con conseguenti benefici anche per te.

Se fossimo in una navicella piccolissima all’interno dei nostri organi e apparati, potremmo vedere quello che succede all’interno di essi e comprenderemmo meglio tutte le difficoltà che subiscono i nostri organi a causa di un’alimentazione e un’idratazione scorretta.

Sarebbe infatti opportuno attenzionare particolarmente l’idratazione visto che il nostro organismo è composto per circa il 70% di acqua.

La salute e il benessere sono spesso associati alle abitudini alimentari, ma mai riferite alla quantità e al tipo di acqua che beviamo. Di fatto, è proprio l’acqua l’elemento principale su cui bisognerebbe puntare per il miglioramento del nostro stato di salute. L’acqua è la chiave di tutte le nostre funzioni vitali.

L’acqua fornisce infatti il mezzo per tutte le reazioni chimiche alla base della vita, svolgendo importanti funzioni come

  • la digestione;
  • la circolazione sanguigna;
  • l’assorbimento dei nutrienti;
  • l’eliminazione delle tossine;
  • favorire la depurazione del nostro organismo e tanto altro ancora.

E’ pertanto opportuno bere circa 30 ml di acqua per Kg. di peso corporeo al giorno (per cui un uomo di 70 Kg. deve berne circa 2L), possibilmente lontano dai pasti.

E’ altrettanto importante bere acqua di ottima qualità, che si avvicini il più possibile alle acque di sorgenti ancora incontaminate. Infatti, secondo moltissimi ricercatori e scienziati, tra cui il Dott. Hiromi Shinya, inventore della chirurgia colonscopica e medico di fama internazionale, “la buona acqua è quella dalle forti proprietà antiossidanti”.