Ti è mai capitato di:
⚠️ sentirti costipato?
⚠️ avere la pancia gonfia?
⚠️ avvertire una digestione lenta con un senso di pienezza dopo il pasto?
⚠️ sentirti stanco già dal mattino?

Nella maggior parte dei casi questi sintomi sono accompagnati da:
⚠️ eruttazione;
⚠️ sensazione di acidità in esofago e/o reflusso;
⚠️ bruciore di stomaco o alla gola;
⚠️ meteorismo;
⚠️ episodi di diarrea o altri imbarazzanti disturbi che ti infastidiscono sia durante il giorno che durante la notte.

Ciò che viene solitamente preso in questi casi è un farmaco ? gastroprotettore (termine coniato ai fini di marketing poiché il vero nome è ‘inibitore di pompa protonica’) associato ad un ? farmaco che controlli la diarrea o che attenui la stipsi, in base alle problematiche emerse.
Talvolta vengono prescritti anche degli ?antibiotici a largo spettro.

È importante che tu sappia che l’abuso di questi farmaci, spesso usati impropriamente, possono a lungo andare alterare il microbiota intestinale, compromettendone le funzioni (il microbiota intestinale è l’insieme dei batteri e dei microorganismi che popolano l’intestino).

È indispensabile che ci sia equilibrio tra i batteri che compongono il microbiota perché essi mantengono stabile la mucosa intestinale, che ha l’importante funzione di proteggere l’intestino dall’attacco di altri batteri dannosi. Infatti, il rischio di infezioni e malattie aumenta notevolmente quando l’aumento della pressione addominale permette ai batteri presenti nel colon di risalire verso l’intestino tenue e lo stomaco.

In tal senso, il danno arrecato dall’uso di farmaci gastroprotettori e antibiotici diventa duplice perché avendo spento i sintomi si crede di avere risolto il problema; nel frattempo accade però che il microbiota si altera, la mucosa intestinale continua a indebolirsi e la patologia può diventare cronica.

Alcune persone, anche se evacuavano regolarmente, continuano ad avere la pancia gonfia e tesa e spesso se ne domandano il perché; la risposta sta nel fatto che molte volte, quando evacuano, svuotano solo l’ampolla rettale, cioè i pochi centimetri dell’intestino retto. Non riuscendo a liberare tutto intestino, le feci ristagnano e contribuiscono a modificare ulteriormente la flora batterica, creando uno stato infiammatorio che può cronicizzarsi col tempo e diventare anche una condizione pre-cancerosa.

Per uscire in modo decisivo da questo circolo vizioso si deve intervenire correggendo la causa che ha generato il problema e non fermarsi ad intervenire solo sul sintomo.
I farmaci vanno usati solo quando strettamente necessari e chi li prescrive deve conoscere con precisione gli effetti collaterali che producono, assumendosene anche la piena responsabilità.

Occorre creare un percorso alimentare cucito su misura in modo sartoriale per ripristinare l’equilibrio ed evitare di affidarsi al “dottor Google” o a pseudoprofessionisti che applicano diete preconfezionate basandosi solo sulle grammature, le calorie il peso e l’altezza. Occorre invece ascoltare ciò che l’organismo vuole comunicare attraverso la comparsa di sintomi diversi tra loro e avere un quadro sempre completo della storia clinica del paziente, accompagnato da una visita medica accurata.

Per approfondire questa tematica e imparare il Metodo Alonzo che ti permette di incrementare le performance, bruciare grassi in eccesso e sentirti pieno di energia clicca qui su questo link