Ti è mai capitato di avere un desiderio incontrollabile di mangiare alcuni cibi e in particolare zuccheri? O di sentirti depresso dopo aver mangiato? Attraverso questo articolo cercherò di spiegarti ciò che accade al tuo organismo.

Quali sono i cibi che condizionano l’umore?

Ti è mai capitato di avere un desiderio incontrollabile di mangiare alcuni cibi in particolare zuccheri (pasta, pane, pizza, biscotti, dolci etc.) o di sentirti quasi dipendente da alcuni di essi? Come se non mangiandoli non ci sentissimo soddisfatti e appagati? Tutto questo accade per una ragione ben precisa: lo stretto legame che c’è tra cibo, intestino e cervello.

Per sentirti in forma, più giovane e pieno di energie è necessario partire dalla base, e cioè dal ripristino dell’equilibrio biochimico e funzionale dell’organismo e per fare questo è fondamentale conoscere la “chimica del nostro cervello”.

Ed è qui che entra in gioco la serotonina. Probabilmente l’hai già sentita nominare un paio di volte, ma ancora non sai bene cosa sia e a cosa serve. Come spiego nel mio libro Metodo Alonzo – La Medicina del Futuro:

La serotonina è un neurotrasmettitore cerebrale molto importante, ovvero una sostanza  presente nelle piastrine, nel sangue e nel sistema nervoso centrale, che veicola le informazioni fra le cellule che compongono il sistema nervoso, ossia i neuroni.

Cosa c’entra la serotonina con la fame?

Questa sostanza non solo controlla il desiderio di carboidrati (pane, pasta, biscotti etc.) ma è anche in grado di ridurre l’appetito regolando il meccanismo di controllo della sazietà.

Cosa c’entra la serotonina con l’umore?

Avere dei livelli adeguati di serotonina è indispensabile per controllare l’ansia, la depressione, lo stress, gli attacchi di panico, il mal di testa, il dolore etc.

Cosa c’entra la serotonina con quello che mangiamo?

Quando l’organismo non dispone di sufficienti livelli di serotonina, avverti il desiderio di mangiare dei cibi che entrino subito in circolo nel sangue sotto forma di zuccheri, come per esempio i carboidrati ad alto indice glicemico (pane bianco, pasta raffinata, dolci, patatine, succhi di frutta e bibite industriali, merendine, cioccolata etc.).

Questi cibi aumentano sia i livelli di insulina che quelli di serotonina, ed ecco qui che il gioco è fatto e subito hai la sensazione di star meglio.

Questo benessere apparente però è solo temporaneo e può essere estremamente dannoso, perché il livello di serotonina scende a causa dei “cibi spazzatura” con la stessa facilità con cui è salito, e si innesca un circolo vizioso che può predisporre l’organismo al rischio di sviluppare patologie cronico-degenerative di cui spesso abbiamo parlato (diabete, obesità, malattie cardiovascolari, steatosi epatica etc.) e che spiego bene anche in molti miei articoli.

Se poi consideri che circa il 95% di tutta la serotonina presente nel corpo viene prodotta nel tratto gastrointestinale da particolari cellule collegate ai batteri presenti sempre nell’intestino, ecco spiegato lo stretto legame che esiste tra alimentazione, intestino e cervello.

Prestare attenzione a ciò che mangi può aiutarti a controllare, oltre al peso, anche quella “fame impulsiva” che ti porta quel terribile senso di colpa dopo averla appagata; e inoltre ti può aiutare a controllare lo stress, migliorando il tuo umore e la qualità del sonno.

Provi anche tu quel senso di “fame impulsiva” e non sai come gestirla?

Soffri di insonnia o di disturbi dell’umore?

Insieme, possiamo indagare il problema e intervenire efficacemente sulle cause che lo hanno generato.