Scopri la nuova visione responsabile della tua dieta ed impara a riconoscere ed evitare i principali errori di nutrizione

Fino a qualche tempo fa, (ma molti nutrizionisti poco aggiornati ancora la consigliano) c’era la moda della riduzione delle calorie giornaliere alle quali linearmente corrispondeva una riduzione del peso e massa grassa corporea. In parole povere riducevi le calorie quindi dimagrivi.

Questa concezione ha portato (e porta ancora ad oggi) a ritenere che una stessa dieta producesse gli stessi effetti in tutti gli individui.

Ti sarà sicuramente capitato di sentire frasi del tipo:

“la mia amica/o ha perso 7 kg in 7 giorni con una dieta ipocalorica costituita da…Provala anche tu che vedrai che otterrai lo stesso risultato!“

Oppure:

“Compra questo farmaco che ti scioglie il grasso“

Questa concezione è basata principalmente su due errori fondamentali:

1° Errore

  • Le persone sono tutte diverse tra loro e con reazioni diverse allo stesso tipo di alimentazione e di farmaci e improvvisarsi esperti di alimentazione può essere molto pericoloso per i danni che si possono creare specialmente in presenza di alcuni fattori di rischio o malattie già presenti nel soggetto.

2° Errore.

  • Questo è un modello di dieta che si basa sui sintomi e segni del sovrappeso e dell’obesità senza affrontare la loro prima causa: L’obesità invisibile (cellulare), con le sue conseguenze sistemiche che riguardano tutto l’organismo.

Spesso infatti gli effetti di queste diete, basate solo ed esclusivamente sulle calorie, sono parziali e non duraturi. Conosci qualcuno che è dimagrito di alcuni chili dopo una dieta e dopo alcune settimane ha avuto un blocco nella perdita di peso? Conosci inoltre qualcuno che ha interrotto temporaneamente una dieta e ha recuperato tutto il peso (che a volte può essere maggiore di quello da cui era partito)?

Visto che le testimonianze e gli studi ormai sono numerosissimi, immagino che anche se non dovessi conoscere nessuno, ne avrai sentito parlare.

Quello che forse ti sarai chiesto è: “Perché ciò avviene?”

Gli studi più recenti dimostrano che quando il nostro organismo vede diminuire in maniera importante “l’introito calorico” mette in moto alcuni meccanismi legati alla primordiale “paura della carestia”. Tende quindi a diminuire i suoi consumi e a rallentare il metabolismo basale, attingendo spesso alla “massa muscolare” per ricavare energia e non alla massa “grassa” come molti pensano.

Il risultato può essere che dimagrisci temporaneamente (da molti definito deperimento) in quanto non appena ricominci il tuo ordinario modello di alimentazione, l’organismo, che conserva ancora il segnale di “allarme”, tenta di immagazzinare tutto ciò che gli è possibile in vista di una futura carestia.

Ecco quindi svelato uno dei motivi per il quale basandoti unicamente sul consumo ridotto di calorie puoi avere un blocco della perdita di peso e ritornare addirittura facilmente in sovrappeso.

All’inizio dei miei studi di medicina mi sono spesso chiesto:

“com’era possibile che alcuni miei amici non ingrassavano (almeno in apparenza) pur mangiando quantità di cibo spropositate e altri acquistavano peso e massa grassa pur mangiando quantità di cibo irrisorie?”

La risposta a queste apparenti incongruenze me l’ha fornita l’avvento di una branca della scienza, chiamata Nutrigenomica (la nutrizione legata alla genetica). Essa ha dimostrato come gli alimenti che assumiamo quotidianamente siano in grado di fornire informazioni ai nostri geni e modularli. Sono quindi in grado di “dialogare” con le cellule e con il nostro patrimonio genetico: il DNA.

Questa scienza ha cambiato profondamente la vecchia scuola alimentare delle calorie, integrandola, ampliandola e aprendo nuovi orizzonti verso una visione più integrata e globale. L’obesità è una patologia molto complessa, generata e alimentata da numerose reazioni biochimiche e molteplici processi fisiopatologici che avvengono nello stesso tempo in sedi anatomiche diverse tra loro. Appare pertanto davvero troppo riduttivo immaginare di ridurre il peso corporeo e l’accumulo di massa grassa con il solo controllo del calcolo delle calorie giornaliere.

Come scrive il Prof. Pier Luigi Rossi, docente all’università della repubblica di San Marino:

“Il corpo e le cellule reagiscono solo con l’arrivo al loro interno delle molecole nutrienti derivanti dall’alimentazione e dalla respirazione”

Nessuna caloria entra all’interno delle cellule!

Tra l’altro i cibi contengono molecole che non forniscono alcuna caloria, come vitamine, minerali, fibra alimentare, con i fenoli, Antociani, flavonoidi, caroteni ma che sono essenziali per la vita delle cellule.

Le calorie all’interno del corpo umano non esistono ! Esistono solo le molecole che introduciamo con gli alimenti.”

Per comprendere meglio i principi errati su cui si fondano le diete basate esclusivamente sul consumo calorico, occorre che tu conosca che cosa sono effettivamente le calorie e come si calcolano.

Cosa sono le calorie? Come si calcolano?

La caloria (Cal) è la quantità di calore richiesta per innalzare di un grado la temperatura di un Kg di acqua distillata alla pressione di 1 atmosfera.

Le calorie si calcolano inserendo un alimento per esempio 100 g di pasta, di carne di verdura all’interno di un Calorimetro.

Il Calorimetro (o bomba calorimetrica) è un dispositivo che permette di misurare la quantità di calore liberata o assorbita durante una reazione.

Pertanto l’alimento che inseriamo nel calorimetro viene bruciato; si ha una combustione tra ossigeno e carbonio e la reazione libera calore sotto forma di energia termica che viene registrata a letta su un display.

Questa quantità di calore (energia termica) che viene liberata indica il numero di calorie fornite dal singolo alimento.

Il Calorimetro pertanto è una macchina termodinamica che trae dal calore la sua capacità di produrre energia e lavoro.

Immagino che in questo momento ti saranno venute in mente alcune domande tipo:

“Cosa c’entra il calore con la dieta ?”

“Cosa c’entra la termodinamica con l’organismo umano?”

La risposta che posso darti è: Niente!

Le calorie infatti, a detta di molti studiosi, rappresentano un parametro inventato dall’uomo e convenzionalmente accettato per classificare il cibo solo in base al suo valore energetico. L’equivoco del conteggio delle calorie, pone le sue basi nella credenza che il potere calorifico di un cibo sia in grado di fornire all’organismo umano lo stesso numero di calorie bruciate all’interno di un calorimetro.

Per aiutarti nella comprensione di questo concetto, ho voluto mettere a confronto nella tabella seguente il funzionamento del Calorimetro con l’Organismo Umano in modo che tu possa renderti conto da solo di alcune delle differenze sostanziali.

Calorimetro Organismo umano
Necessita di una temperatura Iniziale di accensione da raggiungere per fare avvenire la combustione Non necessita di nessuna temperatura iniziale di accensione da raggiungere
E’ una macchina termodinamica che trae dal calore la sua capacità di produrre energia e lavoro. Non è una macchina termodinamica che trae dal calore la sua capacità di produrre energia e lavoro.

Se il corpo generasse calore per ottenere lavoro muscolare, nervoso, elettrico prenderebbe fuoco.

Utilizza energia termica per il suo funzionamento Utilizza energia chimica (ATP) per ottenere lavoro metabolico, attività elettrica nervosa, battito cardiaco, contrazione muscolare etc.e utilizza solo gli acidi grassi saturi per mantenere costante la propria temperatura
Reazioni biochimiche:

Componenti principali:

Ossigeno e carbonio à Energia termica

Reazioni biochimiche:

Componenti principali:

Ossigeno e idrogenoà Acqua + Energia chimica

Ossigeno e idrogeno à Acqua + Calore (temperatura corporea)

Quest’ultima reazione si verifica nel grasso bruno (adipociti bruni) e mantiene costante la temperatura corporea

Qualunque alimento brucia e fornisce calorie Gli alimenti non “bruciano” bensì vengono metabolizzati e alcuni di essi non possono fornire calorie.

La fibra alimentare, ad esempio, non viene digerita e assorbita dall’intestino, quindi non un po’ fornire alcuna caloria

Una piatto di farfallette al salmone (senza panna) può avere le stesse calorie di un paio di bicchieri di birra. Risulta quindi errato e direi impensabile credere che i due cibi possono apportare al nostro organismo gli stessi effetti.

La pasta con il salmone, rispetto alla birra, è più ricca di nutrienti quali carboidrati, proteine, vitamine, fibra, Omega-3 etc. e svolge un effetto metabolico completamente diverso pur avendo lo stesso numero di calorie. Sono quindi le molecole (e non le calorie) che introduciamo attraverso l’alimentazione giornaliera, cioè carboidrati, proteine, lipidi, vitamine, minerali e l’acqua che sono in grado di modificare la secrezione ormonale, “interloquire” con il nostro DNA portando l’organismo verso l’accumulo o la perdita di peso, verso la malattia o verso la salute.

Ogni alimento contiene un cocktail di nutrienti e ridurli a uno sterile conteggio delle calorie può risultare dannoso e diseducativo e ha portato nel tempo il fallimento di tutte le diete che si basano sul calcolo delle calorie giornaliere.

Un nuova visione responsabile della dieta

Occorre quindi che tu veda la dieta attraverso una nuova visione più scientifica e responsabile che ti permetta di passare dal calcolo sterile delle calorie alla più complessa e articolata combinazione dei vari nutrienti e di come “sposarli” tra di loro, dal peso corporeo fine a se stesso al concetto di salute metabolica.

Risulta quindi opportuno che la tua dieta, intesa come stile di vita e di alimentazione, sia fatta in modo responsabile affidandoti a un professionista del settore che possa aiutarti a conoscere sempre più a fondo il tuo corpo nella sua unicità, per scegliere al meglio il tuo cibo.