Scopri i 4 criteri che spesso inconsapevolmente adotti per scegliere ciò che mangi

Nei confronti del cibo si nota spesso un atteggiamento proibitivo: “questo fa male, questo non si può, questo non si beve, etc.” Sai qual è la prima regola del mangiare bene o dell’avere un buon rapporto con il cibo?

La capacità di scegliere! Noi possiamo mangiare tutto ciò che vogliamo, perché, se così non fosse, non avremmo la capacità di scegliere. La scelta alimentare è una conseguenza della libertà. Se ti dicessi che puoi mangiare tutta la frutta che vuoi tranne le banane, anche se fino a ieri ipoteticamente non ti interessavano, adesso rimarranno costantemente presenti nella tua mente. Questo perché a livello inconscio la proibizione spesso può creare desiderio. Occorre quindi entrare nell’ottica della libertà perché, se sei libero, puoi scegliere.

Scegliere, che cosa vuol dire? Quali sono i criteri che utilizziamo nelle scelte alimentari?

Criterio vuol dire “come faccio a scegliere quello che mangio”.

Qui ti svelerò proprio i quattro criteri che utilizziamo per scegliere il nostro cibo senza che spesso ce ne accorgiamo.

1. Primo criterio che utilizziamo per scegliere il cibo.

Immagina di essere una persona comune e di andare al ristorante con un tuo amico/a. La prima cosa che di solito fai è vedere i primi piatti, ne vedi tre o quattro e ti chiedi se questi ti piacciono oppure no. Poi li rileggi per controllare quel che ti piace di più e casomai ne scegli uno. Se così non dovesse essere è possibile che tu dica alla persona che è venuta con te “tu prendi questo e poi ce lo dividiamo”.

Il primo criterio quindi che hai utilizzato per scegliere è cosa ti piace.

2. Secondo criterio che utilizziamo per scegliere il cibo.

Il secondo è un criterio emotivo.

Di sicuro ti sarà già capitato di provare all’improvviso un impellente necessità di ingurgitare cibo o di sapere esattamente cosa desideri mangiare e ti sembra che sia davvero urgente mettere qualcosa sotto i denti.

Quali fattori provocano la fame emotiva?

Come il nome stesso suggerisce, la fame emotiva dipende dalle nostre emozioni, in particolare da quelle negative. Una lite con il coniuge, discussioni con i figli, preoccupazioni, stress, ansia o, nel caso specifico delle donne, i giorni che precedono il ciclo mestruale e la gravidanza stessa sono solo alcuni dei fattori scatenanti della fame emotiva.

Quante volte durante la giornata mangi perché hai davvero fame?

E quante volte, invece, mangi lasciandoti dominare dalle emozioni? Rispondendo con sincerità a queste domande, potrai iniziare a migliorare il tuo rapporto con il cibo.

Tutti noi attraversiamo nella nostra vita dei momenti in cui ci sentiamo insoddisfatti, tristi o scoraggiati. Alcune persone in questi casi cercano di riempire i loro vuoti attraverso il cibo, che diventa una sorta di compensazione. È necessario, però, fare molta attenzione, poiché la fame emotiva non implica solo un aumento di peso, ma può anche comportare altri problemi di salute.

Nei momenti in cui scegliamo di farci dominare dalla fame emotiva, scegliendo di mangiare determinate pietanze non salutari, tendiamo molto spesso ad associare al criterio emotivo un criterio logico/ razionale per giustificare a noi stessi il perché abbiamo fatto quella scelta malsana e per tentare di lenire la frustrazione se il cibo non ci sazia o perfino il senso di colpa per aver mangiato senza essere realmente affamati: “Vabbè, ma una volta tanto non fa male ….” oppure …. “ogni tanto al corpo fa bene tenerlo in allenamento a metabolizzare cibi pesanti fritti e rifritti”…”Ma che ne ho dalla vita”, etc.

3. Terzo criterio che utilizziamo per scegliere il cibo.

Il criterio logico siamo soliti utilizzarlo nelle nostre scelte anche per razionalizzare se quello che sto scegliendo ci fa meno male rispetto ad un altro alimento e se rientra nel budget.

Le frasi tipiche ad esempio sono:

“prendo l’insalata perché la digerisco meglio e rimango più leggero”, etc.

Oppure:

“non posso permettermi di prendere piatti troppo costosi”.

Se sei ad esempio un vegano o se hai conoscenti vegani, ti sarà capitato di avere posta da qualche amico, che ama mangiare molta carne, la domanda: “E la carne non la mangi?” Cosa presuppone la domanda? Che per il tuo amico la carne è importante! Perché per lui è un fatto logico, se non mangia la carne si sente in pericolo, perché gli può mancare qualcosa. Tu, se sei vegetariano o vegano o se hai conoscenti che sono tali, non hai questo tipo di concetto, se non mangi la carne ti senti meglio, perché la tua logicità dice che la carne fa male.

Logico non vuol dire che è vero, dipende dalle convinzioni che ognuno di noi possiede

Ricordo ad esempio che mia madre mi diceva ( e ancora oggi spesso quando mi vede continua a farlo istintivamente) “La carne magari la puoi ridurre, però senza un piatto di pasta come fai? Un bel piatto di pasta abbondante e ben condito contiene sostanze che ti danno la forza ed energia per affrontare la giornata…”, Se mia madre non mangiava un abbondante piatto di pasta si sentiva debole, perché nella sua logica la pasta è fondamentale per andare avanti. Eppure ci sono moltissime persone di alcune popolazioni che probabilmente non hanno mai mangiato pasta nella loro vita.

Il concetto è che se non soddisfiamo la nostra parte logica ci sentiamo in pericolo. Di contro se noi mangiassimo per soddisfare sempre e solo la nostra parte logica, ci sentiremmo tristi: “devo mangiare in bianco”, “devo mangiare cosi”, che tristezza!…

Se mangiassimo invece seguendo solo e soltanto la parte emotiva, magari ci sentiremmo più contenti, ma grasso in eccesso, brufoli e aumento di predisposizione alle malattie sarebbero dietro l’angolo.

Quando mangi occorre trovare quindi il giusto equilibrio tra la parte razionale e la parte emotiva.

4. Quarto criterio che utilizziamo per scegliere il cibo.

L’ultimo criterio è un criterio di tipo biologico, potremmo dire istintivo-cellulare. Per comprendere profondamente quest’ultimo, voglio porti prima una domanda: “Hai mai pensato qual è il criterio che utilizza un animale che vive in libertà?”

Il criterio che lo guiderà nella scelta è: “cosa mi piace di quello che mi posso procurare?”. Se un leone ad esempio è in buona forma, vede una preda e la rincorre, ma se non è in forma iniziano a piacergli gli avanzi di prede del giorno precedente di qualche altro predatore… cioè cosa piace a lui di quello che può riuscire a procurarsi…

E perché ancora ad un leone può piacere una gazzella? Perché ad una capra può piacere l’erba o determinati tipi di erba?

Ecco come funziona in natura: se le cellule dell’animale hanno bisogno di un determinato tipo di elemento, gli viene voglia di mangiare il cibo che contiene quell’elemento. Con l’essere umano civilizzato funziona in maniera molto minore perché abbiamo perso questo contatto intimo con la natura, mentre la capra ha disposizione tanto tipo di materiale verde a secondo delle esigenze cellulari, può scegliere un certo tipo di erba rispetto ad un’altra che contiene delle sostanze che servono di più alle cellule. Questo per dire che gli animali liberi in natura sono legati molto di più ai bisogni cellulari rispetto all’uomo civilizzato che vive ad esempio in una grande metropoli e sente maggiormente un bisogno emotivo o logico.

Il bisogno di nutrizione cellulare viene soddisfatto quasi esclusivamente dai cibi crudi, così come li offre la natura. Quando cuciniamo il cibo è come se gli togliessimo qualcosa a livello energetico o vibrazionale, qualcosa di questo genere. Per fare un esempio, un chicco di grano se lo metto nel terreno germoglia, vuol dire che ha una vita dentro; ma se prima lo metto nel forno a microonde e poi nel terreno, marcisce.

Molti studiosi, quel “quid” che viene tolto dalla natura, lo chiamano energia vitale che possiamo perdere se non mangiamo abbastanza cibi crudi. Quindi, quando parliamo di bisogno cellulare, parliamo del bisogno di cibi crudi come ce li offre la natura. Normalmente sono frutta, ortaggi, semi e, per alcuni crudisti, anche alcuni tipi di pesci crudi in piccole quantità.

Fermati a riflettere nell’arco della giornata quanto soddisfi il tuo bisogno cellulare,  emotivo e il bisogno logico, sapendo che vanno tutti e tre soddisfatti.

Per orientarti meglio ti offro un parametro, il cibo crudo, che è quello che soddisfa la parte biologica-istintivo cellulare, non dovrebbe scendere sotto il 50% del totale.

Ad esempio, due porzioni di frutta lontano dai pasti e una o due porzioni di insalata a inizio del pasto, costituisce già un buon 40-50%.

Per disporre di salute ed energia, il nostro organismo infatti richiede di avere a disposizione sufficienti riserve enzimatiche, antiossidanti  e alcaline.

Un’alimentazione che contenga una sufficiente quantità di cibi crudi ricchi di enzimi contribuisce ad accrescere l’energia del nostro organismo facendoci sentire in forma.

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